
di e con Gianna Deidda
percussioni Andrea Laschi
chitarra Oliviero Rondinella
produzione Teatro Popolare d’Arte
con il sostegno di MIBACT, Regione Toscana
«Para saber quién es, canta el canario» (proverbio cileno)
Una volta domandarono a Violeta Parra: «Violeta, lei canta, dipinge, scolpisce, crea arazzi… Se dovesse scegliere un solo modo di esprimersi, quale sceglierebbe; se non avesse che un solo modo per esprimersi?»
«Sceglierei di restare insieme alla gente.»
«E non farebbe più nulla?»
«È la gente che mi fa fare tutte queste cose.»
Violeta Parra era e voleva essere un poeta popolare e trovò la propria voce nel farsi voce e corpo della gente cui sentiva di appartenere, quella venuta prima e quella che sarebbe venuta dopo, che ora la riconosce come suo cantore.
Lo spettacolo procede per stazioni, sul filo dei temi che, dissotterrati dalla tradizione orale, attraversano le sue canzoni, le sue opere, la sua vita: i giardini dell’infanzia e la cacciata dall’Eden, la passione di Cristo e le pene degli indios, la maternità e il “velorio del angelito”, l’amore e il tradimento, l’abbandono, la morte, e la danza alla fine e al principio di tutto.
Gianna Deidda
Attrice, autrice. Laurea magistrale in Scienze della Formazione con una tesi in Antropologia Culturale sui rapporti tra Teatro e Antropologia. Allieva della vocalista e antropologa della voce Francesca della Monica. Da molti anni lavora nei territori di confine tra il teatro e altre discipline (Antropologia, Musica, Arti Visive, Scienze Sociali). Dal 2006 porta avanti una ricerca personale sulla messa in scena di “Storie di Vita”, ricerca che è cominciata con l’Intervista a Maria di Clara Gallini. In seguito ha messo in scena: l’epistolario di Antonio Gramsci; la vicenda di Samuele Stochino tra leggenda popolare e storia nazionale; il diario di Costanza Caglià, ex ricoverata dell’ospedale psichiatrico di San Salvi a Firenze; il diario scritto su un lenzuolo di Clelia Marchi, custodito nell’archivio diaristico di Pieve Santo Stefano; la vita dello starec Isidoro, da Pavel Florenskij.