
dal processo di Franz Kafka
con Roberto Abbiati
e la partecipazione di Johannes Schlosser
regia di Claudio Morganti
musiche a cura di Claudio Morganti e Johannes Schlossr
produzione Teatro Metastasio di Prato
TPE Teatro Piemonte Europa
venerdì 3 febbraio ore 21, sabato 4 febbraio ore 21 e domenica 5 febbraio ore 17
Lo spazio scenico è un surrogato di circo. È il dramma di K, o forse la commedia di K, che si sveglia e trova poliziotti vestiti di tutto punto nella sua camera.Alle persone che ogni giorno si alzano per andare a lavorare, cose del genere possono anche succedere (e possono succedere anche ai ladri di polli ma ai delinquenti blasonati no, lì è più difficile perché loro comandano). Dunque, una mattina K si sveglia e trova due poliziotti vicino al suo letto.“Beh spiegatemi il motivo della vostra invasione in camera mia!”“Niente. Proprio niente, non possiamo dirle niente”. Kafka immaginò questa situazione negli anni venti e oggi potremmo anche riderne pensandoci, ma se ci pensiamo un po’ meglio oggi è come allora e oggi non c’è proprio niente da ridere. Puoi bussare alla porta del tuo giudice insistentemente, bussare all’aula di giustizia nascosta in una soffitta, ti può capitare che la giustizia ti riceva ma non ti informa di nulla. Nulla, e tu aspetti in silenzio.E tutto diventa un circo di marionette e animali impagliati.
E nel circo accoltellano K, che per l’occasione si è messo i guanti bianchi. Nel circo degli animali impagliati la giustizia si diverte.
Roberto Abbiati
Nasce a Seregno il 25 Settembre 1958, in via Umberto I. Lavora per il Teatro alla Scala in qualità di mimo nell’opera “The Flood” con la regia di Peter Ustinov, nel frattempo impara a suonare la cornamusa. Fonda con Bano Ferrari e Carlo Pastori il teatro d’Artificio, e gira con loro a far spettacoli. Fonda, oltre che con gli amici del Teatro d’Artificio, con Walter Muto e Franco Svanoni il gruppo musicale Badalabanda e realizza un CD in cui suona la cornamusa. Con la regia di Bolek Polivka recita in “La vera storia di Biancaneve” e “I love Canberra”. Pur non parlando una parola di ceco, partecipa al programma televisivo “Manèz” come ospite di Bolek Polivka e ne diventa amico. Partecipa come porcellino allo spettacolo “I tre porcellini” di Giampiero Pizzol per la regia di Carlo Rossi. Con il Teatro d’Artificio recita nello spettacolo scritto da Francesco Niccolini “The clown Shakespeare company”. A questo punto con l’amico Francesco si trova spesso per ragionare su nuovi progetti, uno di questi è l’ambiziosa riscrittura e messa in scena del “Riccardo III” di Shakespeare. Lo spettacolo ha per titolo “Riccardo l’Infermo, il mio regno per un pappagallo” e debutta nel 2001 al festival di Sucre in Bolivia, organizzato dal Teatro de los Andes. Fonda con un gruppo di disabili la compagnia “Yorik Spettacoli” per fare spettacoli. Trova una storia straordinaria come quella della prima giraffa di Francia e ne fa uno spettacolo: “Il viaggio di Girafe” che porta tutt’ora in giro in Italia e all’estero (Marsiglia, Tolone, Edimburgo e al Dublin Theater Festival) con una piccola tenda e un paio di amici che sono anche bravi attori: Alessandro Calabrese e Luca Salata. “Pasticceri, io e mio fratello Roberto” con Leonardo Capuano debutta al festival Inequilibrio di Castiglioncello fa un sacco di repliche in un sacco di festival ed è molto recensito. Roberto Abbiati ha fatto anche un film che si chiama “La giusta distanza” di Carlo Mazzacurati. Dalla passione per “Moby Dick” nasce lo spettacolo veramente originale, non per altro, ma semplicemente perché dura 15 minuti ed è per 15 spettatori, dal titolo “Una tazza di mare in tempesta” e con questo lavoro va a ritirare a Fiesole il premio Fiesole per le arti. Dall’attenta osservazione dello spettacolo nasce invece un libro “Un tentativo di balena” edito da Adelphi e l’attento osservatore è lo scrittore Matteo Codignola, Abbiati invece fa le illustrazioni. L’Albero della cuccagna con Renata Palminiello e Leonardo Capuano, debutta al Festival Inequilibrio. Roberto Abbiati ha fatto un altro film sempre con Carlo Mazzacurati dal titolo “La Passione” e si è imbarazzato molto e divertito altrettanto attraversando di corsa “red carpet” alla 67 Mostra del cinema di Venezia. Con Marco Tulio Giordana “Romanzo di una strage” e con Luca Miniero “Benvenuti al nord”. Fa teatro anche a Salvador de Bahia, nel senso che ne costruisce uno in uno dei quartieri più violenti della città. La Jolefilm ha deciso di seguire questo lavoro producendo un documentario e allora con Erica Barbiani e Vera Tomasin di Videomante ci sta lavorando. Prodotto dai Teatri di Reggio Emilia, il suo nuovo spettacolo è “Lo stampatore Zollinger” tratto dal romanzo di Pablo D’ors, Le avventure dello stampatore Zollinger, con Marino Zerbin e Matteo Rubagotti.