
Percorso seminariale in 3 moduli condotto da Leonardo Capuano
La recitazione: lavoro su tre opere teatrali di Samuel Beckett e sui personaggi che le abitano
16-19 gennaio 2020 orario: 11-19
La scrittura: il teatro dell’assurdo
28-31 maggio orario: 11-19
La messa in scena: il teatro dell’assurdo
1-5 luglio orario: 11-19 (mercoledì ore 11-15)
I moduli sono fruibili anche singolarmente
Dettagli di ogni singolo seminario:
Primo modulo:
La recitazione: lavoro su tre opere teatrali di Samuel Beckett e sui personaggi che le abitano
Il periodo di studio e di ricerca sarà rivolto a capire l’anima del testo, la sua potenza espressiva ed il linguaggio. L’obiettivo è quello di arrivare a essere in grado di capire la materia di cui sono composti i personaggi e di poterla agire: fisicità, tempo, qualità di pensiero, umori e stati d’animo, ritmo delle azioni, relazione con passato, il presente, lo spazio, gli altri personaggi. Arrivare alla condizione intima del personaggio che determina la qualità dello stare, della recitazione e della parola.
Il primo incontro sarà sulla recitazione dei testi di Samuel Beckett. I testi scelti per questa fase del lavoro sono: Finale di partita, Aspettando Godot, Giorni Felici.
Si chiede ad ogni partecipante di scegliere da una di queste opere il personaggio che si vuole indagare, e di imparare di questo personaggio un testo a memoria, nonché conoscere l’opera nella sua interezza.
E’ necessario che ogni partecipante abbia chiaro le situazioni in cui il proprio personaggio è coinvolto e le relazioni di esso con gli altri personaggi, in modo tale da potere agire al meglio, con l’aiuto dell’insegnante, il proprio testo sia in forma monologante che dialogante.
Durante il lavoro si cercherà di produrre dei materiali originali da improvvisazioni guidate e si lavorerà sulla recitazione dei testi e delle scene scelte, ma allo stesso tempo sarà portato avanti un lavoro più generale e propedeutico che concerne il training fisico, il training vocale, la presenza scenica, la gestione consapevole del corpo e della voce, le attitudini fisiche, la capacità di creazione di figure e l’ascolto.
Secondo modulo:
La scrittura: il teatro dell’assurdo
Il periodo di studio e di ricerca sarà basato sulla creazione di materiali drammaturgici originali, tenendo fede al percorso intrapreso nel mondo di Beckett, in modo da dare forma alla propria emotività in azione sintetiche, in sovversioni fisiche o verbali, nel tentativo di tradurre ciò che si muove dentro per arrivare ad un proprio stare, un proprio dire, un proprio sguardo, avendo come guida l’opera teatrale di Samuel Beckett, il maestro del teatro dell’assurdo.
In questa seconda tappa ci inoltreremo nella scrittura di testi di teatro dell’assurdo.
Partiremo dalla lettura e dall’analisi dei testi di Beckett, per capirne l’architettura drammaturgica e il metodo compositivo di ogni singola scena. Con la guida dell’insegnante, il lavoro di scrittura utilizzerà gli stessi principi drammaturgici per arrivare a creare una composizione scenica articolata e originale.
Durante il seminario sarà fatta un’opera di analisi e correzione dei testi prodotti dai partecipanti per individuare possibilità e sviluppi drammaturgici.
I materiali migliori di ogni partecipante al seminario saranno scelti e montati nel seminario successivo.
Anche in questa fase il lavoro non prescinderà da un training fisico e vocale, dall’esercizio di creazione di figure, di attraversamento di attitudini fisiche per preparare il più possibile gli attori/autori a essere contenitori umani pronti all’azione.
Terzo modulo:
La messa in scena: il teatro dell’assurdo
Il periodo di studio e di ricerca sarà basato sul lavoro di messa in scena, usando come guida un maestro come Samuel Beckett, ma anche sulle opportunità che il monologo o il dialogo aprono, come condizione scenica-creativa e come forma teatrale. E’ una possibilità espressiva che, oltre a mettere a disposizione ad ogni nostro tentativo questa o quella convenzione, ci dà la possibilità di agire al di là di quel che ritenevamo possibile come autori e come attori. Il desiderio e lo scopo del lavoro è di avvicinarsi, di iniziare, di provare a creare qualcosa di unico come solo il teatro di Beckett può essere.
Primo giorno di introduzione al lavoro per chi fosse al primo seminario (figure, partitura fisica, scrittura).
Dal secondo giorno per tutti si ripercorrono gli elementi dei precedenti seminari:
1. Training fisico e vocale.
2. Lavoro sulla presenza scenica e sulla qualità del movimento. 3. Lavoro sulle figure come creazione di uno spostamento visibile e veicolo di espressione poetica.
Dopodiché il lavoro si concentrerà su:
1. Analisi e scelta dei testi per chi è al primo seminario e rilettura dei testi scelti e lavorati per chi ha già fatto il seminario sulla scrittura.
2. Creazione delle figure, centrali o periferiche che fanno parte del monologo o dialogo.
3. Lavoro sulla recitazione e sulla funzione del testo.
4. Messa in opera del proprio monologo o dialogo: montaggio del testo prodotto da ogni singolo partecipante, attraversando ogni fase del lavoro, ovvero personaggio, recitazione e composizione e arrivando ad ottenere il proprio pezzo teatrale.
Modalità di partecipazione: È possibile partecipare anche ad uno solo dei seminari, mentre sono previste forme di facilitazione per la partecipazione a tutto il percorso (3 moduli).
Leonardo Capuano
Leonardo Capuano, attore diplomato presso la Scuola di formazione teatrale Laboratorio Nove si è rivelato al pubblico nella duplice veste di attore ed autore con vari monologhi , quali “La cura”, che debutta al festival di Volterra nel 2000 , “Zero Spaccato”, “La sofferenza inutile” e l’ultimo “Elettrocardiodramma”. Con l’attore Roberto Abbiati ha poi prodotto “Pasticceri”, spettacolo che ha realizzato numerose repliche, ottenendo un ottimo successo di pubblico e critica e che ancora oggi è nei teatri italiani. Ha lavorato anche con Renata Palminiello nello spettacolo “Due” e con la compagnia Lombardi-Tiezzi ne “Gli uccelli” di Aristofane. Da qualche anno lavora stabilmente con Umberto Orsini ed è protagonista dello spettacolo “Macbettu”, premio Ubu 2017, tutt’ora in tournée mondiale. Conduce seminari sul lavoro dell’attore con un approccio legato alla fisicità del gesto e della voce. Capuano è portatore di un teatro rigoroso e accurato e di una visione personale della profondità dell’animo umano e delle sue contraddizioni.