
Il Monologo
Seminario condotto da Leonardo Capuano
26-29 gennaio ore 11-19
Iscrizioni entro il 19 gennaio 2017
“La cosa che sempre mi affascina è la possibilità di dare forma a ciò che forma non ha, a ciò che è così difficile da raccontare, da far capire: dare forma alla propria emotività in azione sintetiche, in sovversioni fisiche o verbali, tradurre ciò che si muove dentro fino ad arrivare a sé, o a quel che si insegue, ad un proprio stare, un proprio dire, un proprio sguardo. Il proprio Teatro, in forma di monologo”.
Le giornate di lavoro saranno indirizzate alla CREAZIONE DI UN MONOLOGO per ciascun partecipante, mettendo in evidenza le diverse fasi che lo compongono.
– Lavoro dell’attore fisico e vocale.
– Creazione delle figure, centrali o periferiche che possono far parte del monologo.
– Creazioni di situazioni possibili, da abitare per far emergere materiale originale. Il materiale sarà comico, drammatico, o tragicomico.
– Creazione di materiali drammaturgici, attraverso la scrittura libera, o guidata dall’insegnante a tavolino o attraverso esercizi teatrali.
– Analisi dei materiali composti durante i giorni di lavoro.
– Creazione della drammaturgia e individuazione dei segni e dei linguaggi utilizzati nella composizione.
– Lavoro sulla composizione del monologo e intervento registico finale.
Il lavoro del seminario è sul monologo come condizione scenica-creativa e come forma teatrale. E’ una possibilità espressiva che, oltre a mettere a disposizione ad ogni nostro tentativo questa o quella convenzione, ci dà la possibilità di agire al di là di quel che ritenevamo possibile come attori. Abitare la scena da soli implica il non accontentarsi, ma obbliga a spingersi più in là. Così il lavoro dell’attore ha modo di manifestarsi in direzioni non previste, ma proficue e a volte eccezionali.
Ogni allievo può portare facoltativamente anche un pezzo a memoria, di cui conosce l’opera dalla quale l’ha estratto, così da poter affrontare la recitazione con modi e approcci diversi.
Leonardo Capuano
Leonardo Capuano, attore diplomato presso la Scuola di formazione teatrale Laboratorio Nove si è rivelato al pubblico nella duplice veste di attore ed autore con vari monologhi , quali “La cura”, che debutta al festival di Volterra nel 2000 , “Zero Spaccato”, “La sofferenza inutile” e l’ultimo “Elettrocardiodramma”. Con l’attore Roberto Abbiati ha poi prodotto “Pasticceri”, spettacolo che ha realizzato numerose repliche, ottenendo un ottimo successo di pubblico e critica e che ancora oggi è nei teatri italiani. Ha lavorato anche con Renata Palminiello nello spettacolo “Due” e con la compagnia Lombardi-Tiezzi ne “Gli uccelli” di Aristofane. Da qualche anno lavora stabilmente con Umberto Orsini e conduce seminari sul lavoro dell’attore con un approccio legato alla fisicità del gesto e della voce. Capuano è portatore di un teatro rigoroso e accurato e di una visione personale della profondità dell’animo umano e delle sue contraddizioni.