
Serata informale intorno ad alcuni racconti brevi di Raymond Carver e Eugenio Montale.
A cura di Claudio Morganti e Rita Frongia
Sabato 9 marzo 2019 ore 21.00 e domenica 10 marzo 2019 ore 17.00
Una definizione di racconto breve: “Qualcosa intravisto con la coda dell’occhio” (R. Carver).
La coda dell’occhio è depositaria di tanti attimi che cogliamo di sfuggita nel nostro quotidiano: a volte, come per caso, si imprimono dei dettagli nella nostra memoria, battute o gesti che inspiegabilmente resistono al tempo e permangono in noi come materia da sciogliere, chiarire, come se fossero l’inizio di una storia da scoprire.
Carver, a proposito dell’atto della scrittura: “Prima c’è qualcosa di intravisto che poi viene dotato di vita, trasformato in qualcosa che illumina l’attimo e forse finirà con l’insediarsi indelebilmente nella coscienza del lettore.
[…]Se siamo fortunati, tanto come scrittori che come lettori, finiremo l’ultimo paio di righe di un racconto e resteremo poi seduti un minuto o due in silenzio.
[…]Se siamo fortunati come attori e come pubblico, i nostri corpi e le nostre coscienze possono intercettare attimi da condividere”.
L’attimo è il modo in cui il tempo imprime degli accenti nella nostra vita (in un attimo tutto è cambiato) ma è anche l’origine di un processo di creazione. L’attimo rivela una nascita.
Claudio Morganti
Formatosi presso la scuola del Teatro Stabile di Genova. Allievo di Carlo Cecchi, nel 1979 forma con Alfonso Santagata la compagnia Santagata-Morganti, di cui ricordiamo ancora Katzenmacher, Büchner mon amour, Kaspar Hauser e la messa in scena de Il calapranzi di Harold Pinter con la regia dello stesso Cecchi (Premio della Critica e Premio Ubu). Dal 1993 ha fondato una propria compagnia iniziando un percorso personale sull’opera di Shakespeare: Studio per il Riccardo III, Riccardo vs Amleto, Tempeste, La morte di Giulio Cesare, e l’ultimo, conclusivo allestimento integrale del Riccardo III, per la Biennale di Venezia 2000. Ritorna su Pinter con Il bicchiere della staffa e su Beckett con Atto senza parole numero due e L’amara sorte del servo Gigi. Poi un omaggio ad Antonio Neiwiller con Mr Krapp goes into painting. Comincia un pluriennale lavoro su Woyzeck, del 2012 è Ombre Wozzeck – operina musicale per uomini ombra di poche parole. Riceve il Premio speciale Carmelo Bene, Lo straniero 2010. Le Edizioni Dell’Asino pubblicano Il Serissimo metodo Morgant’hieff, per attori teatranti e spettatori. Riceve il premio Ubu 2012 (per la coerenza e l’ostinazione di un percorso artistico, laboratoriale e intellettuale che attraverso la fondamentale distinzione tra teatro e spettacolo, elaborata anche nel Serissimo metodo Morg’hantieff, riafferma l’autonomia poetica della scena). Nel 2015 legge insieme ad Elena Bucci Recita dell’attore Vecchiatto nel teatro di Rio Saliceto di Gianni Celati.