
disegni Luca Zacchini, scritture Giulia Zacchini
con Francesco Rotelli e Luca Zacchini
“Il maggior nemico del riso è l’emozione. Il comico esige dunque, per produrre tutto il suo effetto, qualcosa che somigli a un’anestesia momentanea del cuore.” Henri Bergson
“Non avrò motivo di arrossire, se la critica sorgerà a rimproverarmi di aver dedicato lavoro a soggetto tanto umile. Le distrazioni, il divertimento, i giuochi costituiscono uno dei primi bisogni dell’uomo. “Jacopo Gelli
“È in gioco il futuro del mondo, aprite il cuore al Signore che viene.” Il Papa
Lo sapevate che Sant’Antonio da Padova era di Lisbona? E che Santa Barbara è il nomignolo degli esplosivi perché suo babbo morì fulminato subito dopo averla decapitata? Sapete a chi chiedere aiuto in caso di geloni? E chi è il patrono dei rosticcieri? E sapete il perché? E che spesso i perché sono fuori dalla grazia di Dio? L’Asta del santo non è solo un gioco. Eppure non si può nemmeno dire sia uno spettacolo teatrale. Di certo c’è un mazzo di carte. E le vite dei santi.
Un uomo solo di fronte alla folla. Un uomo che renderà Natale ogni giorno dell’anno. Che per la gente ha selezionato 52 santi tra i 4000 esistenti per narrarne vita, gesta, miracoli e poi farne un gioco da tavola, o da bettola, o da teatro.
Ogni santo ha una sua storia di straordinarie avventure, sovrannaturali peripezie, impensabili morti, superpoteri. E sta dipinto su una carta. Ogni storia verrà raccontata per vendere tale carta al miglior offerente. Il gioco sta nel credere forte in uno o più santi, comprarli, puntare su quelli per arrivare in finale e vincere uno dei tre premi in palio.
I giocatori di turno avranno la fortuna di assistere al duro percorso di santificazione dell’uomo solo dinnanzi a loro. Questo percorso prevede la realizzazione live di alcuni miracoli e la distribuzione dei beni terreni. Una distribuzione iniqua, casuale, senza criterio, che porterà i giocatori ad avere forse centomila lire, forse mille. Con quei soldi, quanti siano dipende dal santo culo, si potranno comprare i santi. Solo in tre vinceranno. Per gli altri sarà forse cocente la delusione, ma almeno sapranno a chi appellarsi, nel caso.
Gli Omini
Gli Omini sono un collettivo artistico nato nel 2006 con l’obiettivo di avvicinare le persone al teatro e di far nascere il teatro dalle persone. Da questo prende forma il progetto Memoria Del Tempo Presente che prevede la costruzione degli spettacoli tramite settimane d’indagine territoriale e interviste, creando eventi unici che debuttano e muoiono a ogni data. Primo spettacolo di Memoria del Tempo Presente è “CRisiKo!”, finalista del Premio Scenario 2007, che assume una forma fissa dopo un anno di indagini sui piccoli comuni d’Italia. Nel 2008 Gli Omini debuttano con “Gabbato lo Santo” secondo spettacolo del progetto, finanziato da Fondazione Toscana Spettacolo e vincitore “Premio del pubblico. Giovani Realtà-Accademia Nico Pepe 2008”. Nel 2009 escono tre nuove produzioni: “Gabbato Lo Sound”, versione musicale di “Gabbato Lo Santo” realizzata con il gruppo Il Maniscalco Maldestro, con il sostegno di Volterra Teatro 09; “7Novembre2008 – Un disarmante spettacolo pacchiano”, coprodotto da Kilowatt Festival 09, in collaborazione con Armunia e L’arboreto di Mondaino, vincitore “Premio Cruciani al Festival Visioni; “TAPPA”, terzo spettacolo del progetto “Memoria del tempo presente” che gira ancora l’Italia, ormai al suo undicesimo debutto, cambiando totalmente ad ogni replica. Nella stagione 2010/11, Gli Omini lavorano alla stesura del libro “Il Pesce spada non esiste – interviste, racconti,frasi fatte, fiori fritti, in memoria del tempo presente”, edito dalla casa editrice Titivillus, in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo. L’intera compagnia partecipa al nuovo spettacolo del regista Massimiliano Civica, “Sogno d’una notte d’estate”, prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria e da Roma Europa Festival. Nella stagione 2011-2012 nasce il progetto “CASAMATTA”, per proteggere le individualità all’interno del gruppo. Debuttano “L’asta del Santo”, “L’uovo e il pelo (spettacolo per bambini)” e “Io non sono lei”. Nel 2013 parte un nuovo progetto d’indagine, “Capolino”, coprodotto da Regione Toscana e Cooperativa Sociale Coop21, nel quale viene affiancato al metodo Memoria del Tempo presente un lavoro sui giovani. Vengono coinvolti più di quaranta ragazzi nelle prime cinque repliche. Il progetto cambierà forma fino all’aprile 2014 prima di diventare uno spettacolo vero e proprio dal titolo “La famiglia Campione”. Gli Omini hanno applicato la loro metodologia d’indagine a: Chiusi della Verna (AR); Capolona (AR); Pennabilli (PS); Prato (circoscrizione Prato Est); Rapolano Terme, nella frazione Serre di Rapolano (SI), Lamporecchio, Abetone, San Marcello Pistoiese, Piteglio e Cutigliano: tutti nella provincia di Pistoia, Gardone Val Trompia (BS), Forlì (FC), Bibbiena (AR), Cavriglia (AR),Abbadia San Salvatore (SI), Fosdinovo (MS), Chiusi (SI), Capo di Ponte (BS), Tor Bella Monaca (Roma), Castiglioncello (LI), Calamandrana (AT), Campi Bisenzio (FI), Scandicci (FI), Firenze (piazza della Passera), Agliana (PT), Lastra a Signa (FI), San Casciano in Val di Pesa (FI), Figline-Incisa Valdarno (FI), Greve in Chianti (FI), Pelago (FI), Gualdo Cattaneo (PG), Soliera (MO).