
di Giulio Molnar
con Olivia Molnar
sabato 17 dicembre ore 17 e ore 21
NUOVA REPLICA domenica 18 dicembre ore 17
Sul finire degli anni ’70 del secolo scorso, una spedizione internazionale di pionieri s’inoltrò nel mondo degli oggetti con l’intenzione di scavare materiale e di studiarne la natura.
Un membro dell’equipaggio, che più degli altri credette di individuare nell’obiettivo di questa missione il possibile soggetto della sua vocazione, si addentrò troppo nell’incognito, dove risulta tuttora disperso.
E’ ancora lì che scava, tra segnali che muoiono, forme che si estinguono.
Il resto del gruppo tornò dalla spedizione con un prezioso bottino. Tra i numerosi reperti figurarono anche tre frammenti archeologici da lui scoperti e raccolti:
La Trilogia dei Piccoli Suicidi.
Questi pezzi, secondo stime attendibili, risalgono ai primordi della storia del Teatro d’Oggetti e costituiscono una testimonianza limpida ed elementare dell’esistenza di questo genere. Un linguaggio bizzarro dove l’oggetto non è camuffato per rappresentare ruoli o personaggi delle vicende umane, ma, accettando o cercando di eludere la sua funzione oggettiva, rappresenta se stesso con sorprendente dignità. Una nudità sconcertante. L’attore non utilizza gli oggetti per esprimersi, ma li aiuta a narrarsi.
Ora, a distanza di quarant’anni, una ricercatrice appassionata riesuma dall’abisso degli archivi quest’opera così particolare, per salvarlo dall’oblio.
ALKA SELZER (una tragedia frizzante)
Dopo svariati tentativi di eludere la sua condizione palese, una compressa di Alka Selzer finisce nella palude della sua marginalità.
PITA (la scottante metamorfosi di una chicca di caffè)
Pita, brasiliana affascinante e maliarda, con le sue stravaganze fa perdere la testa a Jörg, giovane svedese, che si consuma d’amore per lei.
IL TEMPO (a proposito del tempo che passa)
Gli sberleffi allo specchio di un’immagine poetica.
Olivia Molnar
Figlia di artisti della scena, si trova fin dall’infanzia immersa nell’ambiente teatrale e artistico. Dopo la laurea in Arti Visive e dello Spettacolo allo IUAV di Venezia, decide di continuare i suoi studi a Bruxelles dove consegue un master in Narrazione et Sperimentazione. Il suo lavoro, che mescola video, cinema d’animazione, scrittura e pratiche performative, si concentra sulle tematiche della memoria, dell’abitare e del ruolo degli oggetti nel nostro quotidiano. Da quattro anni fa parte del gruppo Arg (Animation research group), un collettivo di artisti che lavora sul concetto di expanded animation. Vive e lavora a Bruxelles.
Giulio Molnár
Attore, autore, regista di origine ungherese, vive a Longiano (Cesena), lavora e collabora in giro per l’Europa.
Da anni conduce laboratori di ricerca su una particolare scrittura scenica che si avvale come fonte di ispirazione dell’improvvisazione creativa tra attore e oggetto.