
“La messa in scena – Dare forma teatrale e agire il testo“
19-23 giugno orario: 11-19 (mercoledì 12.00-16.00)
NOTA BENE: La giornata di mercoledì 19 giugno è riservata a coloro che non hanno frequentato il precedente modulo “La scrittura: parola e azione”
Il periodo di studio e di ricerca sarà basato sul monologo come condizione scenica-creativa e come forma teatrale. È una possibilità espressiva che, oltre a mettere a disposizione ad ogni nostro tentativo questa o quella convenzione, ci dà la possibilità di agire al di là di quel che ritenevamo possibile come autori e come attori. Abitare la scena da soli implica il non accontentarsi, ma obbliga a spingersi più in là verso direzioni impreviste che a volte possono rivelarsi non solo proficue ma eccezionali.
Primo giorno di introduzione al lavoro per chi fosse al primo seminario (figure, partitura fisica, scrittura).
Dal secondo giorno per tutti si ripercorrono gli elementi dei precedenti seminari:
1. Training fisico e vocale.
2. Lavoro sulla presenza scenica e sulla qualità del movimento.
3. Lavoro sulle figure come creazione di uno spostamento visibile e veicolo di espressione poetica.
Dopodiché il lavoro si concentrerà su:
1. Analisi e scelta dei testi per chi è al primo seminario e rilettura dei testi scelti e lavorati per chi ha già fatto il seminario sulla scrittura.
2. Creazione delle figure, centrali o periferiche che fanno parte del monologo.
3. Lavoro sulla recitazione e sulla funzione del testo.
4. Messa in opera del proprio monologo: montaggio del testo prodotto da ogni singolo partecipante, attraversando ogni fase del lavoro, ovvero personaggio, recitazione e composizione e arrivando ad ottenere il proprio pezzo teatrale.
Leonardo Capuano
Leonardo Capuano, attore diplomato presso la Scuola di formazione teatrale Laboratorio Nove si è rivelato al pubblico nella duplice veste di attore ed autore con vari monologhi , quali “La cura”, che debutta al festival di Volterra nel 2000 , “Zero Spaccato”, “La sofferenza inutile” e l’ultimo “Elettrocardiodramma”. Con l’attore Roberto Abbiati ha poi prodotto “Pasticceri”, spettacolo che ha realizzato numerose repliche, ottenendo un ottimo successo di pubblico e critica e che ancora oggi è nei teatri italiani. Ha lavorato anche con Renata Palminiello nello spettacolo “Due” e con la compagnia Lombardi-Tiezzi ne “Gli uccelli” di Aristofane. Da qualche anno lavora stabilmente con Umberto Orsini ed è protagonista dello spettacolo “Macbettu”, premio Ubu 2017, tutt’ora in tournée mondiale. Conduce seminari sul lavoro dell’attore con un approccio legato alla fisicità del gesto e della voce. Capuano è portatore di un teatro rigoroso e accurato e di una visione personale della profondità dell’animo umano e delle sue contraddizioni.