
di Collettivo Progetto Antigone
con Renata Palminiello
sabato 29 febbraio ore 21
domenica 1 marzo ore 17
Antigone, antica vicenda di fratelli e sorelle, di patti mancati, di rituali, di leggi non scritte e di ciechi indovini, è stata narrata nei secoli a partire dal dramma scritto dal poeta greco Sofocle nel 440 a.C. Ora, diciannove attrici, ognuna nella propria regione, solo con un piccolo patrimonio di sassi, raccontano questa storia alle nuove generazioni, che a loro volta la racconteranno ad altri.
Mi chiedo cosa mi spinge, una volta dopo l’altra, a raccontare questa storia di coraggio e di lutti. Forse la speranza che quelli che ascoltano possano guardare e capire le azioni degli esseri umani. (dall’Antigone di Gita Wolf)
Parole e sassi è un lavoro autoprodotto dal Collettivo Progetto Antigone e ha un allestimento semplice e scarno, fatto di parole e sassi. Si compone di due parti inscindibili e necessarie l’una all’altra: il Racconto e il Laboratorio. Prima di iniziare il Racconto, l’attrice fa con i bambini un patto: se, dopo averla vista e ascoltata, riterranno la storia di Antigone importante, allora dovranno ri-raccontarla a più persone possibili.
Il Racconto
La Narratrice racconta la storia di Antigone. Tutto si compie come in un rito, attraverso un testo accompagnato dall’uso di sassi-personaggio e una partitura gestuale fissa. Un rettangolo, segnato da una traccia rossa sul pavimento, delimita lo spazio della scena. I sassi fissano simbolicamente le parole e legano tra loro pensiero e azione. A volte mossi come su una scacchiera, altre lasciati immobili sulla terra o scagliati nell’ira, i sassi diventano suggeritori di gesti dai quali si snoda la tragedia. La struttura gestuale, con ritmi precisi e sintesi rigorosa, chiudendo fuori la psicologia, chiama la ritualità della tragedia.
Il Laboratorio
Al racconto segue un tempo della stessa durata che è una sorta di “seconda navigazione poetica”: le parti s’invertono, ora è il pubblico ad agire, a parlare. Ora sono i bambini, prima egregi uditori, ad usare i sassi per raccontare come e in che parte di loro si è rifugiato il tragico di questa grande storia. Ora è il pubblico a costruire metafore teatrali.
E lungo tutto il dramma ci sono domande che, sebbene non esplicite, riguardano i confini tra le cose, tra la sfera umana, animale e spirituale. Domande sul selvatico e sull’addomesticato, domande sul civilizzato e l’incivile, su cos’è naturale e cosa non lo è, su cosa è spirituale e cosa no.[…] La cosa più facile è stabilire che qualcun altro è diverso da noi, e può essere comandato o reso inferiore, espropriato o escluso. Questa è la base per ogni conflitto di potere. In realtà, è la base della storia di Antigone, e di tutte le domande sulla natura e la natura umana. (da La storia di Antigone di Ali Smith)
Parole e Sassi da maggio 2012 a settembre 2019, è stato presentato a 1.600 gruppi classe e ha incontrato oltre 32.000 bambini e ragazzi. È stato un modo di portare il teatro nei paesi, nelle scuole lontane dalle città, nelle pluriclassi delle nostre montagne, ma anche nelle biblioteche, in musei e siti archeologici, nei parchi e in piccoli teatri, in aule universitarie e carceri, a casa della maestra e in cortili di privati cittadini. Il progetto è stato invitato a rassegne e festival teatrali in Italia, Francia, Svizzera e Argentina ed è vincitore dell’Eolo Awards 2013 come miglior Progetto Creativo.
Collettivo Progetto Antigone
“Il collettivo Progetto Antigone è stato fondato da 20 donne di teatro nello stesso periodo in cui è avvenuta la mobilitazione nazionale del 13 febbraio “Se non ora, quando?” che aveva l’obiettivo di rendere l’Italia un paese per donne. Consapevoli della nostra responsabilità rispetto alla memoria e alla trasmissione di alcune storie importanti nella nostra cultura, abbiamo voluto, fin dall’inizio, realizzare un’azione politica attraverso il lavoro teatrale. Abbiamo scelto di partire dalla tragedia di Antigone anche perché in questa storia la questione del rapporto tra le donne e il potere è centrale. Vogliamo raccontare la storia di Antigone alle ragazze e ai ragazzi perché possano conoscerla, ricordarla e raccontarla a loro volta. Ogni bambino, in quanto egregio uditore, prenderà da questa storia quello di cui ha bisogno e ne farà ciò che vorrà e ciò che potrà. Riteniamo la scuola uno dei momenti più importanti per la formazione della persona e dei cittadini: per questo ogni attrice, dopo aver preparato insieme a tutte le altre PAROLE E SASSI, si è impegnata a portarlo, in autonomia, nelle scuole della propria regione ma anche in biblioteche, centri culturali, cortili, case e in tutti quei luoghi dove ci siano le condizioni logistiche, ma soprattutto poetiche, per raccontare.” (Collettivo Progetto Antigone)
Il collettivo Progetto Antigone è:
Attrici: Alice Bescapè per la Lombardia, Patrizia Camatel per il Piemonte, Sara Canu per la Sardegna, Barbara Caviglia per la Valle d’Aosta, Mariangela Celi per l’Abruzzo, Renata Falcone per la Calabria, Milena Fois per la Liguria, Antonella Iallorenzi per la Basilicata, Simona Malato per la Sicilia, Renata Palminiello per la Toscana, Micaela Piccinini per le Marche, Soledad Rivas per il Trentino-Alto Adige, Valentina Rivelli per il Friuli Venezia Giulia, Patrizia Romeo per il Lazio, Agnese Scotti per l’Emilia-Romagna, Rosanna Sfragara per il Veneto, Serenella Tarsitano per la Campania, Caterina Valente per la Puglia, Giada Melley per la Francia
Ideazione e drammaturgia:Renata Palminiello, Letizia Quintavalla, Patrizia Romeo, Agnese Scotti, Rosanna Sfragara
Collaborazione: Marina Olivari
Direzione artistica: Letizia Quintavalla
Renata Palminiello
Lavora come attrice con il belga Thierry Salmon in alcuni dei progetti da lui realizzati in Italia e all’estero: La Signorina Else, le Premesse alle Troiane, poi i tre studi europei che hanno portato alla creazione de Le Troiane (Premio UBU come miglior spettacolo dell’anno 1988-89); De Passions, percorso drammaturgico sui Demoni di Dostoevskij (spettacolo rappresentato anche in Russia e creato, come Le Troiane, da un gruppo di attori internazionali) e infine Faustae Tabulae, progetto di commistione tra diverse discipline artistiche. Ha collaborato con Thierry Salmon come co-formatrice nel progetto Attorno al pubblico, e dopo la sua prematura scomparsa nel 1998 ha scelto di continuare ad indagare alcuni aspetti della sua metodologia con Transire, Maros- Tre Sorelle, e con il Progetto Riccardo. Ha lavorato inoltre come attrice, tra gli altri, con: Luca Ronconi (Besucher di B, Strass), Mario Martone (Riccardo secondo di Shakespeare), Franco Però (Ritsos), Piero Maccarinelli (Rosso Di San Secondo e Rosanero di R. Cavosi), Gabriele Lavia ( Platonov di Cechov-Frein), Roxana Silbert (M. Crimp), Letizia Quintavalla e Bruno Stori (Buchner – Di Dio, Kieslovski e su Tre drammi brevi per Il dottor Cecov), Eimuntas Nekrošius (Anna Karenina), Pietro Babina (Ritter dene Voss), Konstantin Bogomolov (Delitto e Castigo). Ha lavorato come assistente per lo stesso Lavia, per il francese Patric Guinond (per la realizzazione di Il nipote di Wittengstein T. Bernhard) e per Daniele Abbado (Così fan tutte di Mozart). Nell’estate 2012 debutta a Castiglioncello la sua prima messa in scena, Maros / Gelo, dalle Tre sorelle di Cechov cui seguiranno altre regie, tra cui Riccardo III per Pistoia Teatri nel 2016.